È possibile oggi dire qualcosa di nuovo sull’Odissea?

Uno studio innovativo su Locri Epizefiri, la poetessa Nosside e l’Odissea Italica

Esisteva un tempo un’antica città sorretta da alte colonne, dove viveva una donna la cui voce sublime cantò versi immortali.
Templi sontuosi, statue di marmo pregiato, santuari divini, decorazioni d’oro e d’argento giungevano a vedere visitatori da ogni parte del Mediterraneo: l’ospite più gradito fu Platone, il filosofo dell’anima.

Ancora oggi risuona nei resti gloriosi di Locri Epizefiri l’eco del mito, dove poeti e musici cantarono le antiche gesta eroiche. Tra questi una donna spiccò sugli altri come un’aquila in volo: si chiamava Nosside e con i suoi epigrammi emulò Saffo con parole dolci come il miele, divenendo la poetessa più nota nel territorio della Magna Grecia.

Dopo lunghi secoli, finalmente un mistero si svela e davanti ai nostri occhi un antico tesoro torna a risplendere come fiamma dorata.

Il Libro Primo contiene una lunga introduzione dedicata all’antica città di Locri Epizefiri. La possibilità di conoscere, sia pur brevemente e per sommi capi, la storia, l’archeologia e i capolavori artistici, l’organizzazione politica, le attività commerciali, i culti religiosi, il ruolo delle donne nella società, si pone come una premessa utile per poter poi cogliere pienamente i vari punti della teoria esposta. Allo stesso modo, una succinta esposizione della tradizione letteraria e musicale si presenta come propedeutica e necessaria per poter comprendere i legami della colonia greca con la cultura della madrepatria e la prosecuzione della tradizione epica ed eroica.

Il testo contiene anche un breve resoconto storico su un periodo molto sofferto per la città di Locri Epizefiri di passaggio dalla tirannia alla democrazia assembleare.


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